giovedì 21 aprile 2011

Io sono in casa in questi giorni

L'uccello che girava le viti del mondo, è strano. Ho oggi letto un racconto che porta in nuce tutti gli elementi di quel romanzo di Murakami. Il primo che lessi, che mi consigliarono e che non mi piacque. Richiamate, mi sono tornate alla memoria, vive, tutte le atmosfere e gli elementi di quel testo. E' strano come i migliori libri di Murakami. C'è un uomo, solo, in casa, che non fa nulla se non i piccoli gesti e le attività della casa, stirare, ritirare il bucato, cucinare. E poi c'è tutta l'atmosfera dilatata di questa vita, il dilatarsi del tempo allo scavalcare il muretto del giardino, per entrare in un vicolo cieco fra siepi ed affacci sui giardini delle case, quegli angoli semi-abbandonati. E' un ingresso sul semi-abbandonato, quello stato semi-abbandonato delle cose che mi sembra così vero e così associabile ad uno stato di stordimento, confusione, di chi non sa bene cosa fa. E' un viaggio questa storia, di chi inizia ad addentrarsi in ciò che vive.
Il racconto che ho letto si intitola L'uccello-giraviti e le donne del martedì,  tratto dalla raccolta L'elefante scomparso e altri racconti.

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