sabato 17 dicembre 2016

You want it darker

E poi, questa notte ho sognato e ricordato, di aver avuto un blog a Lui dedicato.
Il mio unico blog, l'unica mia espererienza a riguardo, solitaria.
Ora è morto, L'intestatario.
Potrei tornare a questa formula démodé!

giovedì 10 maggio 2012

A casa, un anno dopo.

Torno: ai Radiohead.
All'idea di scrivere un racconto.
Aspetto: l'esame per la patente A2.
A casa dal lavoro.
E' bello essere a casa tranquilli la mattina.


Si avvicina l'estate.
La stagione del sole e delle avventure (amorose).
Il blog muore, tranquillo.
Non ho grandi cose da comunicare.
Non in questa forma.
Però mi piace.

Sweet Salgari è un grande fumetto.

mercoledì 11 gennaio 2012

sabato 31 dicembre 2011

CAPODANNO

E' capodanno. Sono a casa. Ascolto musica. Chiudo le tapparelle. Fumo.
Fuori c'è il mondo che festeggia. Dentro, la chiusura.
Il capodanno rispecchia il presente. Ed il mio presente è questo: non appartenere a nessuno. Mi sta bene.
Domani parto per la montagna, pronto alla durezza che avrò, pronto alla parte del duro.


I giardini sono un luogo intellettualmente interessante. Mio zio fa gli auguri mesi prima. Io costruisco nuvole: di pensiero, di umore, di tristezza, di calci, di libertà, di ciò che capita.
Presto scriverò qualcosa, presto romperò qualcosa, presto cadrà sulla tavola un bicchiere pieno.
You believe she said that.
Quest'anno spaccherò qualcosa. Quest'anno attraverserò quei posti. Quest'anno il verde. Quest'anno salterò e salterò. Con una mazza spaccare tutto. Salterò.
Dito medio è un modo di sentire. Dito medio è saltare. Dito medio è amare me, myself and I.


giovedì 13 ottobre 2011

LA NOTTE

Oggi ho letto in classe un pezzetto di La notte di Elie Wiesel, e forse tutto riacquista un senso.

domenica 2 ottobre 2011

DOBBIAMO INVENTARE QUALCOSA

Per il nostro futuro, per l'Italia, per responsabilità.
Noi che restiamo, dobbiamo inventarci qualcosa.
Prepararci ad essere qualcosa di migliore. Lavoro.

venerdì 30 settembre 2011

GIOBBE

Mi chiedevo in questi giorni come provare la verità dell'esistenza di Dio in situazioni di sofferenza, o meglio, come spiegare a dei ragazzi giovani la relazione che Dio ha con la sofferenza delle persone, come sia presente in essa, come essa non dimostri la sua inesistenza, ma il contrario. Ora ho occasione di sperimentare una simile condizione e meglio comprendere, o ricordare; perché perdere il lavoro è qualcosa di non semplice, qualcosa che mina alle proprie certezze e mette in difficoltà. Ebbene, io ti cercherò. Qualcosa di simile a ciò che ha vissuto Giobbe. Anche se pensando a quel testo io mi rifiuto di riandare all'immagine di un Dio sadico e manipolatore, che gioca con noi, o si fa convincere a farlo. Credo alla prova e basta.